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Passo queste mie giornate
come sabbia nel deserto;
hanno aperto una ferita in più.
Occasioni cancellate
verso i margini del tempo,
mentre il vento le trascina giù.
Non hanno pace, non hanno sguardi nè pietà,
tra le voci di rimorsi e pentimenti.
Non danno più malinconia
nell'impossibile regia
delle ipotesi senza un'età.
Era la vita che già
avevo immaginato ma
diversa nel finale;
ma non sarebbe stata certo normale.
Mi regalavano bugie
avare di sorrisi
e sentimenti già divisi
e buttati via.
Gli alibi che so a memoria
che non cambiano una storia:
non si può tornare indietro mai.
Sbagliati incontri
guardando male dentro me,
ma sono stato io l'incontro col destino
così vicino alla realtà,
come una nave che non sa
navigare nel vento che c'è.
Era la vita per me,
era già scritta male in me,
inevitabilmente;
soldato scelto nella guerra perdente.
E le cattiva compagnie
non sono una scusante:
le cicatrici sono tante e profonde.
Ditemi come si fa
ad imparare a decidere,
pronti a sorridere a chi
non ha voglia di noi.
Era la vita che già
avevo immaginato ma
diversa nel finale;
ma non sarebbe stata certo normale.
Era già nato tutto in me,
inevitabilmente;
soldato scelto nella guerra perdente.
Se c'è futuro non sarà
una moneta in corso;
mi ci vorrebbe solo un sorso
di umanità
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